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Laboratorio Freudiano per la Formazione degli Psicoterapeuti
Orientamento teorico-scientifico e clinico
Bibliografia
Docenti
Organizzazione della didattica
Piano di studi
Informazioni pratiche e organizzative
Supervisione, formazione esperienziale e tirocini
Orientamento teorico-scientifico e clinico
L'indirizzo teorico della Scuola è lacaniano, perciò anche freudiano. L'assunto di base è che non si può leggere Lacan senza aver letto Freud.
Nella nostra Scuola leggiamo molto Freud: lo commentiamo, lo interpretiamo, lo confrontiamo con altri autori freudiani e con le letture che ne danno Lacan e i suoi allievi.
Insegniamo ai nostri studenti come si legge un testo, soprattutto come si pongono domande a partire da un testo. Intendiamo per testo lo scritto di un autore ma anche il testo di un caso clinico. Affidiamo agli studenti testi da commentare, concetti da sviluppare, tesi da scrivere che siano il più possibile vicini ai loro interessi, domande, difficoltà. I nostri allievi imparano a porsi domande prima di chiedere risposte, a formulare delle buone domande, a costruirle correttamente.
Discutiamo di clinica, soprattutto di clinica in istituzione, anche la più spuria e difficile da accostare come la clinica delle dipendenze (gioco, tossicomanie, dipendenza da internet); dei disturbi dell'alimentazione (anoressia e bulimia); della clinica della migrazione e delle questioni identitarie, religiose e culturali, che comporta. Ci occupiamo di clinica infantile, delle sue sintomatologie attuali: dalle più comuni, come l'iperattività e le difficoltà di apprendimento scolastico, a quelle più gravi come l'autismo.
Diamo come presupposto che la psicoanalisi non sia un sapere appreso una volta per tutte, chiuso, definitivo, ma che sia un sapere strutturato e al tempo stesso aperto alla ricerca.
Quattro anni di Scuola sono pochi per completare una formazione teorica e clinica; sono sufficienti però per un orientamento saldo e per rischiare di assumere la direzione di una cura.
Anche il modo di considerare l'analisi personale è parte integrante dell'indirizzo della Scuola.
Il nostro assunto è che non ci sia lavoro clinico possibile senza l'esperienza di un'analisi personale. L'analisi non coincide però con gli anni di frequenza della Scuola perché è qualcosa che riguarda la propria vita, il desiderio, la "vocazione" che spinge a voler diventare psicoterapeuti. Il lavoro di supervisione individuale, che comincia col secondo anno, e la discussione di casi con i compagni di corso e l'analista supervisore fanno nodo con l'insegnamento e con la clinica: si impara a "leggere" un caso clinico attenendosi a ciò che ha detto il paziente. Infine sollecitiamo il lavoro in gruppo, la lettura comune del testo e la sua discussione a più voci perché la formazione passa anche dal legame sociale che si crea attraverso il lavoro comune.
Nella nostra Scuola leggiamo molto Freud: lo commentiamo, lo interpretiamo, lo confrontiamo con altri autori freudiani e con le letture che ne danno Lacan e i suoi allievi.
Insegniamo ai nostri studenti come si legge un testo, soprattutto come si pongono domande a partire da un testo. Intendiamo per testo lo scritto di un autore ma anche il testo di un caso clinico. Affidiamo agli studenti testi da commentare, concetti da sviluppare, tesi da scrivere che siano il più possibile vicini ai loro interessi, domande, difficoltà. I nostri allievi imparano a porsi domande prima di chiedere risposte, a formulare delle buone domande, a costruirle correttamente.
Discutiamo di clinica, soprattutto di clinica in istituzione, anche la più spuria e difficile da accostare come la clinica delle dipendenze (gioco, tossicomanie, dipendenza da internet); dei disturbi dell'alimentazione (anoressia e bulimia); della clinica della migrazione e delle questioni identitarie, religiose e culturali, che comporta. Ci occupiamo di clinica infantile, delle sue sintomatologie attuali: dalle più comuni, come l'iperattività e le difficoltà di apprendimento scolastico, a quelle più gravi come l'autismo.
Diamo come presupposto che la psicoanalisi non sia un sapere appreso una volta per tutte, chiuso, definitivo, ma che sia un sapere strutturato e al tempo stesso aperto alla ricerca.
Quattro anni di Scuola sono pochi per completare una formazione teorica e clinica; sono sufficienti però per un orientamento saldo e per rischiare di assumere la direzione di una cura.
Anche il modo di considerare l'analisi personale è parte integrante dell'indirizzo della Scuola.
Il nostro assunto è che non ci sia lavoro clinico possibile senza l'esperienza di un'analisi personale. L'analisi non coincide però con gli anni di frequenza della Scuola perché è qualcosa che riguarda la propria vita, il desiderio, la "vocazione" che spinge a voler diventare psicoterapeuti. Il lavoro di supervisione individuale, che comincia col secondo anno, e la discussione di casi con i compagni di corso e l'analista supervisore fanno nodo con l'insegnamento e con la clinica: si impara a "leggere" un caso clinico attenendosi a ciò che ha detto il paziente. Infine sollecitiamo il lavoro in gruppo, la lettura comune del testo e la sua discussione a più voci perché la formazione passa anche dal legame sociale che si crea attraverso il lavoro comune.
OrientamentoPsicoanalitico lacaniano
DirettoreMarisa Fiumanò
Anno di riconoscimento MIUR2001 (cod. 94)
Affiliazione a Società ScientificheALI (Association Lacanienne Internationale)
IndirizzoPiazza Aspromonte, 13 - 20131 Milano
Sito webwww.freudlab.it
E-mailinfofreudlab@gmail.com
Telefono02.38246101 - 347.8445889
Fax-
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