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CSTG - Centro Studi di Terapia della Gestalt ed Esperienziale

Orientamento teorico-scientifico e clinico
La Terapia della Gestalt, coerentemente all'indirizzo umanistico in cui si inscrive come orientamento nella psicoterapia, si pone quale "terza via" tra i due orientamenti tradizionalmente consolidati: quello della psicoanalisi e quello del comportamentismo. Nel caso della Gestalt, più in particolare, il termine di terza via non sta ad indicare genericamente un orientamento che intende differenziarsi dai precedenti, ma che si inscrive specificatamente in una cornice epistemologica che dei due orientamenti stessi esprime una derivazione e insieme una tendenza integrativa ed evolutiva.
La cosiddetta "Teoria del Sé", che della Gestalt esprime l'impalcatura teoretica portante, riguarda infatti i fenomeni di "confine" che avvengono nell'incontro tra un "mondo interno", esprimente quell'insieme di elementi connotativi di un individuo e un "mondo esterno" esprimente la realtà socio-ambientale nella quale lo stesso si muove. Se l'attenzione per il "mondo interno" rimanda al recupero del patrimonio investigativo raccolto in ambito psicoanalitico, quella per l'aspetto interattivo-relazionale rimanda ad una pari valorizzazione degli aspetti osservabili e dei concreti nessi con il principio di realtà con cui inevitabilmente il soggetto si trova ad interagire.
Vissuti e agiti, quindi, lungi dall'essere considerati come ambiti contrapposti sia a livello teorico che di lavoro clinico, rappresentano la intrinseca "bivalenza" cui inevitabilmente siamo chiamati a prestare attenzione nello sforzo di calarsi nel particolarissimo "modo di essere nel mondo" di un individuo e di far emergere da una ricerca dello stesso, attraverso il lavoro della "maieusi" e dello "accompagnamento" modalità meno ripetitive e insoddisfacenti di articolarsi con le risorse potenziali dentro e intorno a sé.
In questa cornice si inscrive il presente programma di formazione che intende toccare alcuni temi essenziali dell'approccio gestaltico.
Le premesse relative alla menzionata teoria del self (o Sé) introdotte già a partire dagli anni '59 da F. Perls ed elaborate da P. Goodmann, hanno trovato recentemente vasto consenso anche nelle elaborazioni teorico-applicative sia di derivazione analitica che cognitivistica. Al di là del modello teorico proposto, a cui lo scrivente si è dedicato specificamente anche attraverso contributi innovativi, appare significativo l'aggancio con l'esperienza clinica che a tutti gli operatori del settore è dato riscontrare.
La possibilità infatti di ricondurre a "disturbi della funzione di contatto Io/mondo" le diverse forme di psicopatologia, permette di impostare una lettura e un programma di intervento su una griglia elementare e insieme capace di "legare" momenti diversi dell'intervento che fatalmente deve aprirsi su un ventaglio ampio di momenti diversi e interconnessi. Superata l'inutile dicotomia, circa il privilegio da riservare ad elementi intrapsichici o di rapporto con dati di realtà, resta più propriamente l'obiettivo di mettere a fuoco le specifiche forme disfunzionali nelle modalità di "contatto" dell'individuo con l'ambiente micro e macro sociale in cui è inserito e lavorare quindi sui due versanti attraverso una oscillazione di "momenti di intervento" che, seppure nella diversità dell'impostazione metodologica, non devono proporsi come divaricati e incomunicanti ma anzi sinergici e fonte di rimandi reciproci.
L'impianto teorico cui si è fatto riferimento trova coerente applicazione nel modello presentato che contempla una ampia componente teorica inerente i grandi temi della psicologia generale, della psicopatologia, della diagnostica differenziale e della psicologia dell'età evolutiva e una parte più specifica inerente la formazione nella psicoterapia ad orientamento gestaltico che si compone delle seguenti componenti:
presentazione del modello teorico e sua inscrizione nella panoramica dei modelli epistemologici prevalenti; presentazione di strumenti di metodologia di intervento coerente con il modello teorico presentato. Tale fase viene accompagnata da un lavoro esperienziale sui partecipanti che avranno così la possibilità di familiarizzarsi non solo con rudimenti di carattere concettuale ma anche operativo "in vivo" usando il lavoro "alla pari" come strumento di conoscenza e di crescita personale e professionale; discussione di casi clinici con analisi dei vissuti emotivi problematici ed elaborazione di disegni di intervento personalizzato; supervisione clinica individuale e in gruppo del lavoro diretto degli allievi con i pazienti, contattati principalmente in occasione dei tirocini con istituzioni pubbliche e private convenzionate o in co-terapia con i didatti del CSTG, in cui mirare elettivamente l'azione terapeutica su temi discussi precedentemente; momenti di verifica e valutazione conclusiva. Di particolare importanza, nell'approccio gestaltico, è il "lavoro personale in gruppo", che rappresenta un'occasione di crescita non solo "informativa" ma anche "formativa" nella misura in cui il percorso individuale viene seguito dai didatti nel contesto del "setting gruppale" lungo tutto l'arco del quadriennio nell'ottica dell'approccio specifico secondo il quale il sé e l'altro-da-sé rappresentano la polarità fondamentale all'interno della quale si declina la nostra singolare modalità di essere-nel-mondo. Tale polarità può essere all'origine di tensioni contrappositive e di vissuti conflittuali o, al contrario, fonte di arricchimento e di osmosi nell'interscambio. Il setting gruppale, non visto unicamente nella prospettiva della "dinamica del gruppo", ma quale laboratorio privilegiato per esplorare le funzioni di contatto e di adattamento creativo dell'individuo nelle situazioni interattive, consente una ampia possibilità di esplorazione sulle caratteristiche del personale "stile comunicativo".
La attivazione delle funzioni archetipe sia materna (il "contenimento" emozionale del gruppo, l'ascolto, il nutrimento conoscitivo) che paterna (la funzione del conduttore, l'incoraggiamento al rischio esplorativo e alla confrontazione con i pari) offrono molteplici occasione di attivazione transferale e di consapevolezza che rappresentano un'occasione di autoconoscimento e di crescita particolarmente utile per coloro che intendono formarsi nella psicoterapia.
OrientamentoGestalt
DirettoreRiccardo Zerbetto - Donatella De Marinis
Anno di riconoscimento MIUR2001 (cod. 108)
Affiliazione a Società ScientificheFISIG (Federazione Italiana delle Scuole ed Istituti di Gestalt) - EAP (European Association for Psychotherapy) - FIAP (Federazione Italiana delle Associazioni di Psicoterapia) - ALEA (Associazione per lo studio del gioco d’azzardo e dei comportame
IndirizzoSede principale: Via Alvise Cadamosto , 6 – 20124 Milano. Sede periferica: Via di Grotti-Bagnaia 12-16 - 53014 Monteroni d’Arbia, Siena
Sito webwww.cstg.it
Telefono02.29408785
Fax02.83420816
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