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11/11/2016
OPL BOX: la psicologia dentro la città
immagine articolo OPL BOX: la psicologia dentro la città  Difficile, pubblica, lontana, presente, elitaria, moderna, costosa, credibile, altra. Sono diversi gli aggettivi che, da più parti, cercano di definire la psicologia e la nostra professione. L’Ordine degli Psicologi della Lombardia ha scelto di interpretare il proprio ruolo istituzionale e improntare la propria azione di tutela sul concetto di “Psicologia della vita quotidiana”. Una psicologia calata dentro le maglie della società e capace di confrontarsi con le diverse dimensioni del quotidiano urbano, familiare e individuale, con tutto il portato di una professione che è anzitutto scienza.

Da questo intento è nata l’iniziativa OPL Box, che nel mese di settembre ha portato decine di psicologi volontari nelle periferie e nei quartieri della città di Milano. Con l’obiettivo di incontrare i cittadini, ascoltarne i bisogni e presentate il lavoro psicologico come una possibilità vicina, concreta e presente sul territorio anche sotto forma di servizi comprensibili ed economicamente accessibili.

Il fatto che l’iniziativa abbia intercettato un bisogno reale è suffragato dal rendiconto dei risultati, recentemente presentato all’attenzione del Consiglio di OPL:
  • Circa 1300 cittadini coinvolti nei diversi quartieri (+85% rispetto al 2015);
  • 160 psicologi volontari;
  • Il 64% degli intervistati dichiara di non essere a conoscenza dei servizi psicologici presenti sul territorio.

L’iniziativa ha, inoltre, permesso di aprire un canale di condivisione e ascolto immediato dei bisogni e delle tematiche rispetto a cui sembra esserci sempre maggiore urgenza: il 16% del campione ha citato il bullismo/cyberbullismo come tema sociale più scottante, il 14% l’invecchiamento; seguono i Disturbi dell’Apprendimento (13%) e temi quali l’integrazione, la violenza di genere e lo stress (10%).

Si tratta di una fotografia preziosa. Preziosa per la comunità professionale, che sperimenta nuove modalità di coinvolgimento nei confronti di cittadini e istituzioni pubbliche e apprende, in presa diretta, come evolve la domanda sul territorio. Preziosa per l’amministrazione pubblica e i Consigli di Zona, con i quali intendiamo proseguire la collaborazione, per costruire percorsi condivisi di risposta a queste istanze sociali. Preziosa per i cittadini, che stanno imparando a riconoscere nello psicologo un soggetto prossimo, una risorsa accessibile e un sostegno efficace.

Il tema dell’ascolto, del coinvolgimento e della condivisione fra professione e cittadinanza sono i principi sottostanti all’esperienza di successo di OPL Box e a tutte le altre iniziative proposte dall’Ordine degli Psicologi della Lombardia sotto il grande tema della Psicologia della vita quotidiana. Ciò ha significato, per OPL, presentare la psicologia nella società attraverso contenuti di alto profilo culturale e sociale attraverso linguaggi, canali e modalità massimamente accessibili: dirette, semplici, attive e innovative.

L’attuale Consiglio dell’Ordine degli Psicologi della Lombardia ha sempre condiviso e sostenuto, in maniera unanime, questo approccio: rappresentare chi siamo, senza snaturarci, in modo nuovo. Lo abbiamo fatto, innanzitutto, a partire dallo scorso anno con un’idea e uno spazio qual è la Casa della Psicologia.

OPL, quindi, intende promuovere una psicologia ‘pubblica’ – in una accezione ben distante da una connotazione banalmente ‘pop’ – capace di favorire l’accesso di un pubblico sempre più vasto alle nostre iniziative e alle prestazioni professionali di tutta la comunità.

Siamo i primi ad andare in questa direzioni e ci assumiamo l’onore e l’onere di collaudare e sperimentare un percorso nuovo, interamente disegnato nel perimetro di una strategia di marketing professionale che vede l’istituzione ordinistica ricoprire il ruolo di ponte tra psicologia e cittadini, tra Stato e società, tra utenti e professionisti.

Nella convinzione che la promozione e il posizionamento sono la prima e più efficace forma di tutela.

Gli effetti mediatici e i risultati raggiunti nel comunicare la professione sono oggi tangibili e ampiamente riconosciuti da colleghi, cittadini e dagli interlocutori istituzionali.

Tutte le iniziative volte a ricondurre le azioni di OPL ad altre iniziative di divulgazione stigmatizzandole ad esempio come “psicologia del selfie” o “psicologie nelle metropolitane”, sono cadute nel vuoto, confermando la bontà delle scelte ordinistiche attuali.  
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