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Torna all'elenco09/11/2017
Psicologia e Periferie esistenziali: il disagio che ridisegna la città
La Giornata Nazionale della Psicologia del 10 ottobre ha riportato con forza sul tavolo del dibattito pubblico il fenomeno delle ‘periferie esistenziali’, scelto dal CNOP come focus tematico di questa edizione: se la difficoltà del vivere quotidiano destabilizza in misura crescente l’equilibrio e il benessere degli individui, gli episodi di disagio che prima erano confinati alle aree decentrate degli agglomerati urbani si manifestano, oggi, dentro il cuore stesso delle città. Ansia, depressione, incomunicabilità, solitudine e violenza trasformano, così, le topografie e mescolano le rassicuranti, ma ormai obsolete, categorie di centro/periferia.
Come Ordine degli Psicologi della Lombardia, crediamo che lo spunto lanciato dalla Giornata Nazionale della Psicologia colga appieno l’urgenza di fenomeno che investe drammaticamente le nostre città. La pratica professionale, per ciascuno di noi, è il termometro infallibile del cambiamento in atto: le periferie hanno ormai smesso di essere categorie geografiche, per connotarsi come luoghi dell’anima, che fatica a relazionarsi in maniera serena con il mondo esterno.
Questa consapevolezza è sfociata nel desiderio di raccontare le periferie esistenziali, mappando i principali progetti di intervento psicologico a Milano e hinterland ed evidenziando il ruolo che la psicologia è in grado di giocare, come strumento capace di lasciare un segno tangibile di miglioramento.
Interrogando direttamente gli iscritti dell’OPL e sollecitando enti e associazioni locali, è stato possibile, in pochi giorni, raccogliere decine di segnalazioni rispetto ad esperienze piccole e grandi, sperimentali e consolidate, pubbliche e private. Nell’immediatezza della risposta alla ‘call to action’ dell’OPL, abbiamo letto il desiderio di tanti colleghi di fare emergere un patrimonio enorme di progettualità, capacità ed efficacia.
Dallo screening effettuato, affiora il quadro di una psicologia concreta, niente affatto accademica, ma assolutamente calata nel quotidiano dei quartieri, delle comunità, delle persone. I focus tematici trattati in riferimento al macro tema delle periferie esistenziali sono vari e trasversali: supporto psicologico ai richiedenti asilo, percorsi di psicologia sostenibile, sostegno al lavoro, sviluppo e integrazione, riabilitazione psichiatrica, sportello psicologico, progetti nelle scuole, DSA, violenza di genere, gioco d'azzardo femminile, bullismo e cyberbullismo, gruppi di ascolto nelle Biblioteche.
Nel ringraziare tutti coloro che hanno contribuito a questo affresco delle periferie esistenziali a Milano, inviandoci il proprio progetto di intervento psicologico, desideriamo condividere pubblicamente alcune di queste storie.
Pensiamo, ad esempio, al progetto di Clinica Transculturale gestito dalla Cooperativa Crinali e attivo dal 2003 come servizio convenzionato di secondo livello. Il servizio mette in atto un dispositivo specifico di psicoterapia per le famiglie migranti, proponendo un approccio di cura che tenga conto degli effetti che la migrazione può avere sulla salute psicofisica delle persone, oltre che delle differenze culturali di cui i migranti sono portatori. Nei suoi 14 anni di attività, la clinica ha seguito oltre 250 famiglie di migranti, prese in carico su segnalazione di Consultori o UONPIA e supportate da una equipe ‘transculturale’ in quanto composta da mediatori culturali e psicoterapeuti italiani e di altra nazionalità.
Ma non è soltanto il fenomeno migratorio ad alimentare il dilatarsi dei confini delle periferie esistenziali. Queste ultime si allargano anche in diretta conseguenza del circolo vizioso solitudine-malessere sociale-disoccupazione. La difficoltà di trovare una collocazione nel mondo del lavoro va, dunque, intesa come difficoltà a trovare una collocazione identitaria dentro il proprio orizzonte di relazioni sociali e familiari. Proprio questo è il focus di intervento del progetto “Lavoro come occuparsene senza preoccuparsene”, promosso da un gruppo di psicologi under-35 e realizzato in collaborazione con il Comune di Buccinasco. Al gruppo di 20 persone, che a titolo gratuito ha preso parte al progetto, gli psicologi hanno prospettato un percorso di incontri volti a elaborare il proprio vissuto di solitudine in relazione al lavoro e a creare reti solidali sul territorio.
Il Comune di Milano, insieme alla Cooperativa CREA e alla Croce Rossa Italiana, è invece il promotore del servizio Urgenza Psicologica: un pronto intervento psicologico su ruota che, previo contatto telefonico da parte dell’utente, offre supporto gratuito raggiungendo le persone in difficoltà laddove si trovino. Contribuendo così ad alleviare situazioni di malessere dell’anima e della mente, che non di rado sfociano in episodi di violenza.
Il racconto di alcuni di questi progetti ha trovato spazio presso testate giornalistiche, che hanno sostenuto e offerto eco mediatica alla scelta dell’OPL di rendere visibile la psicologia nelle periferie esistenziali. Luoghi che hanno bisogno di essere osservati e comunicati, perché più di altri possono offrire una chiave di lettura della società attuale e dell’approccio necessario a gestirne rischi e opportunità.
Come Ordine degli Psicologi della Lombardia, crediamo che lo spunto lanciato dalla Giornata Nazionale della Psicologia colga appieno l’urgenza di fenomeno che investe drammaticamente le nostre città. La pratica professionale, per ciascuno di noi, è il termometro infallibile del cambiamento in atto: le periferie hanno ormai smesso di essere categorie geografiche, per connotarsi come luoghi dell’anima, che fatica a relazionarsi in maniera serena con il mondo esterno.
Questa consapevolezza è sfociata nel desiderio di raccontare le periferie esistenziali, mappando i principali progetti di intervento psicologico a Milano e hinterland ed evidenziando il ruolo che la psicologia è in grado di giocare, come strumento capace di lasciare un segno tangibile di miglioramento.
Interrogando direttamente gli iscritti dell’OPL e sollecitando enti e associazioni locali, è stato possibile, in pochi giorni, raccogliere decine di segnalazioni rispetto ad esperienze piccole e grandi, sperimentali e consolidate, pubbliche e private. Nell’immediatezza della risposta alla ‘call to action’ dell’OPL, abbiamo letto il desiderio di tanti colleghi di fare emergere un patrimonio enorme di progettualità, capacità ed efficacia.
Dallo screening effettuato, affiora il quadro di una psicologia concreta, niente affatto accademica, ma assolutamente calata nel quotidiano dei quartieri, delle comunità, delle persone. I focus tematici trattati in riferimento al macro tema delle periferie esistenziali sono vari e trasversali: supporto psicologico ai richiedenti asilo, percorsi di psicologia sostenibile, sostegno al lavoro, sviluppo e integrazione, riabilitazione psichiatrica, sportello psicologico, progetti nelle scuole, DSA, violenza di genere, gioco d'azzardo femminile, bullismo e cyberbullismo, gruppi di ascolto nelle Biblioteche.
Nel ringraziare tutti coloro che hanno contribuito a questo affresco delle periferie esistenziali a Milano, inviandoci il proprio progetto di intervento psicologico, desideriamo condividere pubblicamente alcune di queste storie.
Pensiamo, ad esempio, al progetto di Clinica Transculturale gestito dalla Cooperativa Crinali e attivo dal 2003 come servizio convenzionato di secondo livello. Il servizio mette in atto un dispositivo specifico di psicoterapia per le famiglie migranti, proponendo un approccio di cura che tenga conto degli effetti che la migrazione può avere sulla salute psicofisica delle persone, oltre che delle differenze culturali di cui i migranti sono portatori. Nei suoi 14 anni di attività, la clinica ha seguito oltre 250 famiglie di migranti, prese in carico su segnalazione di Consultori o UONPIA e supportate da una equipe ‘transculturale’ in quanto composta da mediatori culturali e psicoterapeuti italiani e di altra nazionalità.
Ma non è soltanto il fenomeno migratorio ad alimentare il dilatarsi dei confini delle periferie esistenziali. Queste ultime si allargano anche in diretta conseguenza del circolo vizioso solitudine-malessere sociale-disoccupazione. La difficoltà di trovare una collocazione nel mondo del lavoro va, dunque, intesa come difficoltà a trovare una collocazione identitaria dentro il proprio orizzonte di relazioni sociali e familiari. Proprio questo è il focus di intervento del progetto “Lavoro come occuparsene senza preoccuparsene”, promosso da un gruppo di psicologi under-35 e realizzato in collaborazione con il Comune di Buccinasco. Al gruppo di 20 persone, che a titolo gratuito ha preso parte al progetto, gli psicologi hanno prospettato un percorso di incontri volti a elaborare il proprio vissuto di solitudine in relazione al lavoro e a creare reti solidali sul territorio.
Il Comune di Milano, insieme alla Cooperativa CREA e alla Croce Rossa Italiana, è invece il promotore del servizio Urgenza Psicologica: un pronto intervento psicologico su ruota che, previo contatto telefonico da parte dell’utente, offre supporto gratuito raggiungendo le persone in difficoltà laddove si trovino. Contribuendo così ad alleviare situazioni di malessere dell’anima e della mente, che non di rado sfociano in episodi di violenza.
Il racconto di alcuni di questi progetti ha trovato spazio presso testate giornalistiche, che hanno sostenuto e offerto eco mediatica alla scelta dell’OPL di rendere visibile la psicologia nelle periferie esistenziali. Luoghi che hanno bisogno di essere osservati e comunicati, perché più di altri possono offrire una chiave di lettura della società attuale e dell’approccio necessario a gestirne rischi e opportunità.
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