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Torna all'elenco22/09/2025
Violenza psicologica ed economica: al via la seconda fase del progetto OPL-Regione Lombardia
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Venerdì 19 settembre ha preso il via il corso che, per tre mesi, accompagnerà 90 psicologhe e psicologi presso la Casa della Psicologia di Milano. Un progetto che nasce da lontano: nel novembre 2024, nell’ambito della Legge Regionale 11/2012, Regione Lombardia e OPL hanno siglato un Protocollo d’intesa da cui sono nati il Piano d’Azione 2024-2025 e il progetto “Il ruolo della psicologia nella prevenzione e nel contrasto della violenza psicologica ed economica. Rilevazione, intervento, formazione”, coordinato da Elisabetta Camussi, con Anita Pirovano e Chiara Annovazzi.
Un progetto che nasce da lontano. Nel novembre 2024, nell’ambito della Legge Regionale 11/2012, Regione Lombardia e OPL hanno siglato un Protocollo d’intesa da cui sono nati il Piano d’Azione 2024-2025 e il progetto “Il ruolo della psicologia nella prevenzione e nel contrasto della violenza psicologica ed economica. Rilevazione, intervento, formazione”, coordinato da Elisabetta Camussi, con Anita Pirovano e Chiara Annovazzi.
Dopo una prima fase di ricerca, con questionari, interviste e focus group rivolti agli iscritti OPL, ora prende il via la seconda fase: la formazione.
Per tre mesi, fino a fine novembre, 90 psicologhe e psicologi si incontreranno presso la Casa della Psicologia di Milano per approfondire, con esperti ed esperte del settore, temi cruciali come:
- il riconoscimento precoce dei segnali di violenza psicologica ed economica;
- gli stereotipi e i modelli culturali che la alimentano;
- il ruolo dei media e della comunicazione;
- le dinamiche nei contesti educativi, sanitari, organizzativi e sociali;
- le modalità di presa in carico e di lavoro in rete con servizi territoriali e centri antiviolenza;
- strategie di empowerment e sostegno alle vittime.
La vera forza del corso sta nella varietà dei partecipanti: professionisti provenienti da ambiti diversi – clinico, scolastico, sanitario, sociale, organizzativo – che portano esperienze e punti di vista differenti. Questa eterogeneità rende il confronto vivo e arricchente, creando nuove possibilità di costruire risposte integrate e concrete.
Obiettivo finale? Fare in modo che psicologhe e psicologi diventino “agenti di cambiamento”: figure capaci di sensibilizzare, intercettare, re-indirizzare e, quando necessario, prendere in carico situazioni di violenza, con impatti positivi non solo sui singoli ma anche sulla comunità. Perché contrastare la violenza psicologica ed economica significa non solo occuparsi delle ferite invisibili, ma anche contribuire a una cultura più equa e rispettosa delle persone.
👉 Seguiteci: nelle prossime settimane condivideremo riflessioni, immagini e momenti dal percorso.
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