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22/04/2016
Appello del Presidente dell'Ordine degli Psicologi della Lombardia - La riforma del sistema socio-sanitario richiede un impegno concreto per il benessere psicologico dei cittadini da parte di tutte le forze politiche regionali
immagine articolo Appello del Presidente dell'Ordine degli Psicologi della Lombardia - La riforma del sistema socio-sanitario richiede un impegno concreto per il benessere psicologico dei cittadini da parte di tutte le forze politiche regionali Milano, 22 aprile 2016

Nel quadro della discussione in corso rispetto alla conclusione della Riforma Regionale del Sistema Socio-Sanitario e, in particolare, del capitolo relativo alla Salute Mentale, il presidente dell’Ordine degli Psicologi della Lombardia Riccardo Bettiga lancia un appello a tutte le forze politiche del Consiglio Regionale della Lombardia, in merito all’importanza di un impegno concreto sulla psicologia e sul benessere psicologico dei cittadini.

“Secondo l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), non può esserci Salute senza Salute Mentale. Quest’ultima, in particolare, non può che essere intesa in un’accezione sempre più ampia e orientata al benessere psicologico dell’individuo e considerata ben oltre la sfera della clinica e della sola patologia mentale.

 Come Ordine degli Psicologi della Lombardia (OPL), abbiamo da sempre condiviso e sostenuto questa visione, recepita in maniera efficace anche nell’impostazione programmatica della Riforma lombarda: l’intento di passare dal 'curare la persona' al 'prendersi cura della persona' non è altro che un richiamo esplicito all’importanza del porre al centro della nuova architettura sanitaria regionale la dimensione relazionale e psicologica.

 Alla vigilia dell’ultimo passaggio in Commissione Terza e dell’imminente passaggio in Consiglio Regionale dell’art. 49, riferito alla Salute Mentale, in rappresentanza dei 17.000 psicologi lombardi, mi rivolgo a tutte le forze politiche regionali. La nostra richiesta è di portare avanti, con coraggio, l’ultimo passo di una riforma che rappresenti una vera evoluzione, capace di superare il passato, che creda nel valore della professione psicologica, che scelga di garantire una presenza capillare degli psicologi in ogni ASST, che li riunisca in strutture chiare e riconoscibili da parte dei cittadini e che ne valorizzi l’importanza in tutti i servizi ospedalieri e territoriali.  

Investire sugli psicologi e sulla psicologia significa, infatti, investire sulla prevenzione, sul sostegno alle persone in difficoltà, significa diagnosi, cura e riabilitazione dalle condizioni di psicopatologia e disagio psicologico. Questa scelta garantisce un supporto fondamentale alle persone con deficit neuropsicologici, come demenze o ictus, e implica una più incisiva capacità di contrasto ad emergenze contemporanee, come dipendenze e bullismo.

Investire sulla psicologia significa valorizzare i consultori famigliari ed è il modo migliore per offrire tutela ai soggetti fragili minacciati o alle vittime di violenza fisica, sessuale o psicologica. La psicologia è una risorsa per la promozione di stili di vita positivi e sostenibili e rappresenta la risposta professionale e competente ai disagi, ai bisogni e alle fragilità della persona e della famiglia, nell’intero ciclo di vita. La psicologia è, in conclusione, il cuore delle politiche sanitarie centrate su una prospettiva di umanizzazione delle cure e dei modelli più efficaci del welfare state contemporaneo.

 Chiediamo quindi una riforma che valorizzi in via definitiva il ruolo delle unità Operative di Psicologia nella loro autonomia, che ne riconosca le attività specifiche e le molteplici declinazioni: diagnosi, terapia, counseling e prevenzione, sino all’intervento consultoriale e socio-assistenziale.

Crediamo che – nell’interesse di un Sistema Socio-Sanitario che si propone di porre la persona al centro – sia urgente mettere la nostra professionalità al servizio di tutti i servizi: a livello ospedaliero, in particolare delle medicine specialistiche, e a livello territoriale.

Grazie a una disciplina che, per sua natura, è squisitamente sanitaria e, al contempo, profondamente radicata nell’intervento sociale, siamo convinti che questa sia la scelta capace di siglare definitivamente un’unità reale di presa in carico fra ospedale e territorio.
 Nei mesi scorsi, nei diversi tavoli di confronto e nelle interlocuzioni in sede di Commissione Terza, abbiamo gettato le basi per un risultato che possa andare nella direzione qui auspicata. Ci auguriamo che questo importante lavoro di sintesi tecnica e politica prosegua in via definitiva, in modo da costruire, con il contributo di tutti, un sistema sanitario regionale realmente centrato sulle persone e improntato a un’idea di benessere globale degli individui”.

Leggi l'articolo su:
Quotidiano Sanità - agi.it - Panorama della Sanità
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