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Webinar
Torna all'elencoLa “Kintsugi Alternative” Un approccio costruzionista al lavoro con le adozioni
Data evento: dal 21/06/2016 al 22/06/2016
Orari: 20:30 - 22:00
Luogo evento: Piattaforma Webinar e Casa della Psicologia - Piazza Castello 2, Milano
Permeata da un paradigma epistemologico imperniato sulla teoria dell’attaccamento (Bowlby, 1969) la prospettiva terapeutica sull’adozione muove sovente dal concetto di “primal wound” (Verrier, 1994) per definire l’incontro tra un piccolo essere umano, ferito dall’abbandono, e due adulti a loro volta messi in scacco dall’infertilità.
Di conseguenza, la logica dell’intervento terapeutico è sostanzialmente riparativa, ossia traducibile con il “lavoro” sulle ferite di bambini e adulti, nel tentativo di lenire il dolore e minimizzare il danno.
Obiettivo di questo webinar è esplorare alternative terapeutiche che, muovendo da un paradigma costruzionista, si orientino verso la costruzione di nuove possibilità piuttosto che verso il contenimento del danno.
L’enfasi sulle “present narratives”, piuttosto che sulle “past narratives”, mira a restituire agentività alle famiglie, rinforzando i legami e il senso di legittimazione.
In Giappone, l’arte millenaria del Kintsugi consiste nel trasformare un oggetto “rotto” in qualcosa di nuovo e prezioso. Piuttosto che minimizzare la “ferita” dell’oggetto, le sue linee di frattura, cercando di renderle invisibili, l’arte del Kintsugi rende tali fratture evidenti e preziose. Il mio lavoro con le adozioni muove dalle stesse premesse, utilizzando la semantica e l’intreccio dei significati reciproci per riuscire laddove la biologia non può arrivare, generando la possibilità di una appartenenza reciproca.
Ferdinando Salamino è psicologo e psicoterapeuta sistemico relazionale e PhD in Psicologia Clinica. E’ Senior Lecturer in Psychology e Course Leader MSc Counselling With Children and Young People presso la University of Northampton UK e terapeuta didatta presso l’European Institute of Systemic-relational Therapies.
La sua attività clinica e scientifica ha sempre avuto il proprio centro di gravità nella complessa interazione reciproca tra significato, identità e costruzione del legame familiare.
In qualità di terapeuta sistemico con formazione costruzionista, ha sempre guardato alle famiglie come luoghi di risorse e possibilità, piuttosto che di danni e costrizioni. Con l’evolvere del suo lavoro, ha trovato questo punto di vista particolarmente utile e produttivo nell’approccio al tema dell’adozione. L’enigma terapeutico rappresentato dalle famiglie adottive, in bilico tra segreto e legittimazione, tra abbandono e appartenenza, ha rappresentato un profondo punto di svolta del suo pensiero clinico, orientandolo verso la costruzione di un modello di intervento fondato sul presente, piuttosto che sul passato.
Vi aspettiamo il 21 giugno alle 20:15 presso la Casa della Psicologia in Piazza Castello 2 a Milano, o alle 20:30 sulla piattaforma gotowebinar di OPL.
Per partecipare via web, ti invitiamo a iscriverti seguendo il form disponibile in questa pagina . Se desideri partecipare dal vivo puoi mandare una mail a tecnologia@opl.it ma devi arrivare almeno un quarto d’ora prima dell’inizio del seminario (quindi alle 20:15).
Chi desidera ricevere un attestato di partecipazione può inoltrare richiesta specifica compilando il form presente in questa pagina .
A chi volesse approfondire il tema prima dello svolgimento del seminario si consiglia di cercare i testi seguenti:
Bowlby J. (1969), Attachment and loss I: Attachment, Hogarth, London.
Brodzinsky, D.M.; Palacios, J. (2005), Psychological issues in adoption, Praeger Publishers, London.
De Becker, E. Lescalier-Grosjean, I. (2009), Adoption et thérapie familiale: apports des entretiens systémiques, Psychothérapies, 2009/4(29), pp. 245-256.
Ugazio, V. (2013), Semantic polarities and psychopathologies in the family: Permitted and forbidden stories, Routledge, 2013.
Vadilonga F. (edited by) (2010), Curare l’adozione, Raffaello Cortina Editore, Milan.
Verrier, N. (1994), The Primal Wound, Gateway Press Inc, Baltimore.
Viaro M. (2008), Ancora considerazioni su diadi e triangoli, Terapia Familiare, 87, pp. 73-82
Orari: 20:30 - 22:00
Luogo evento: Piattaforma Webinar e Casa della Psicologia - Piazza Castello 2, Milano
Permeata da un paradigma epistemologico imperniato sulla teoria dell’attaccamento (Bowlby, 1969) la prospettiva terapeutica sull’adozione muove sovente dal concetto di “primal wound” (Verrier, 1994) per definire l’incontro tra un piccolo essere umano, ferito dall’abbandono, e due adulti a loro volta messi in scacco dall’infertilità.
Di conseguenza, la logica dell’intervento terapeutico è sostanzialmente riparativa, ossia traducibile con il “lavoro” sulle ferite di bambini e adulti, nel tentativo di lenire il dolore e minimizzare il danno.
Obiettivo di questo webinar è esplorare alternative terapeutiche che, muovendo da un paradigma costruzionista, si orientino verso la costruzione di nuove possibilità piuttosto che verso il contenimento del danno.
L’enfasi sulle “present narratives”, piuttosto che sulle “past narratives”, mira a restituire agentività alle famiglie, rinforzando i legami e il senso di legittimazione.
In Giappone, l’arte millenaria del Kintsugi consiste nel trasformare un oggetto “rotto” in qualcosa di nuovo e prezioso. Piuttosto che minimizzare la “ferita” dell’oggetto, le sue linee di frattura, cercando di renderle invisibili, l’arte del Kintsugi rende tali fratture evidenti e preziose. Il mio lavoro con le adozioni muove dalle stesse premesse, utilizzando la semantica e l’intreccio dei significati reciproci per riuscire laddove la biologia non può arrivare, generando la possibilità di una appartenenza reciproca.
Ferdinando Salamino è psicologo e psicoterapeuta sistemico relazionale e PhD in Psicologia Clinica. E’ Senior Lecturer in Psychology e Course Leader MSc Counselling With Children and Young People presso la University of Northampton UK e terapeuta didatta presso l’European Institute of Systemic-relational Therapies.
La sua attività clinica e scientifica ha sempre avuto il proprio centro di gravità nella complessa interazione reciproca tra significato, identità e costruzione del legame familiare.
In qualità di terapeuta sistemico con formazione costruzionista, ha sempre guardato alle famiglie come luoghi di risorse e possibilità, piuttosto che di danni e costrizioni. Con l’evolvere del suo lavoro, ha trovato questo punto di vista particolarmente utile e produttivo nell’approccio al tema dell’adozione. L’enigma terapeutico rappresentato dalle famiglie adottive, in bilico tra segreto e legittimazione, tra abbandono e appartenenza, ha rappresentato un profondo punto di svolta del suo pensiero clinico, orientandolo verso la costruzione di un modello di intervento fondato sul presente, piuttosto che sul passato.
Vi aspettiamo il 21 giugno alle 20:15 presso la Casa della Psicologia in Piazza Castello 2 a Milano, o alle 20:30 sulla piattaforma gotowebinar di OPL.
Per partecipare via web, ti invitiamo a iscriverti seguendo il form disponibile in questa pagina . Se desideri partecipare dal vivo puoi mandare una mail a tecnologia@opl.it ma devi arrivare almeno un quarto d’ora prima dell’inizio del seminario (quindi alle 20:15).
Chi desidera ricevere un attestato di partecipazione può inoltrare richiesta specifica compilando il form presente in questa pagina .
A chi volesse approfondire il tema prima dello svolgimento del seminario si consiglia di cercare i testi seguenti:
Bowlby J. (1969), Attachment and loss I: Attachment, Hogarth, London.
Brodzinsky, D.M.; Palacios, J. (2005), Psychological issues in adoption, Praeger Publishers, London.
De Becker, E. Lescalier-Grosjean, I. (2009), Adoption et thérapie familiale: apports des entretiens systémiques, Psychothérapies, 2009/4(29), pp. 245-256.
Ugazio, V. (2013), Semantic polarities and psychopathologies in the family: Permitted and forbidden stories, Routledge, 2013.
Vadilonga F. (edited by) (2010), Curare l’adozione, Raffaello Cortina Editore, Milan.
Verrier, N. (1994), The Primal Wound, Gateway Press Inc, Baltimore.
Viaro M. (2008), Ancora considerazioni su diadi e triangoli, Terapia Familiare, 87, pp. 73-82
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