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Evento Presentazione e dibattito del libro "l'ospite più atteso" di Silvia Vegetti Finzi
Data evento: 09/10/2017
Orari: 21:00
Luogo evento: Casa della Psicologia - piazza Castello 2 Milano
L’autrice presenta il suo nuovo libro dedicato alle nipotine: sono loro le testimoni di questa scrittura straordinaria che prosegue la vita di Lena, la protagonista, di cui Una bambina senza stella raccontava l’infanzia.
Queste pagine sono una guida alle percezioni più profonde, al “sussulto” come annunzio di una fecondazione che si dischiude nell’intimità più arcana di ogni donna. èla “folata di vento” che non stupì soltanto la Madonna ma, poi, tutte le donne capaci di cogliere, nel segreto di un momento, quell’attimo in cui il corpo si apre alla vita. Silvia Vegetti Finzi “presta” o, come scrive Freud, “affitta” il suo inconscio; e il lettore è coinvolto in questo ascolto di sé tra parole che lentamente si fanno le “sue”, le “nostre parole”. Il paesaggio, su cui lo sguardo di Lena si posa, ricorda i sogni descritti da Ella Sharpe: un paesaggio che è disegno del corpo materno. Riallacciare il dialogo fra le generazioni, sentirsi partecipi e responsabili dell’ospite che siattende, implica fare i conti con l’eredità, con ciò che si riceve e con ciò di cui siamo responsabili, nel lascito alla generazione che viene.
Introduce Maria Vittoria Lodovichi
per informazioni e iscrizioni fino al raggiungimento di 80 posti disponibili: Maria.vittoria.lodovichi@alice.it
Orari: 21:00
Luogo evento: Casa della Psicologia - piazza Castello 2 Milano
L’autrice presenta il suo nuovo libro dedicato alle nipotine: sono loro le testimoni di questa scrittura straordinaria che prosegue la vita di Lena, la protagonista, di cui Una bambina senza stella raccontava l’infanzia.
Queste pagine sono una guida alle percezioni più profonde, al “sussulto” come annunzio di una fecondazione che si dischiude nell’intimità più arcana di ogni donna. èla “folata di vento” che non stupì soltanto la Madonna ma, poi, tutte le donne capaci di cogliere, nel segreto di un momento, quell’attimo in cui il corpo si apre alla vita. Silvia Vegetti Finzi “presta” o, come scrive Freud, “affitta” il suo inconscio; e il lettore è coinvolto in questo ascolto di sé tra parole che lentamente si fanno le “sue”, le “nostre parole”. Il paesaggio, su cui lo sguardo di Lena si posa, ricorda i sogni descritti da Ella Sharpe: un paesaggio che è disegno del corpo materno. Riallacciare il dialogo fra le generazioni, sentirsi partecipi e responsabili dell’ospite che siattende, implica fare i conti con l’eredità, con ciò che si riceve e con ciò di cui siamo responsabili, nel lascito alla generazione che viene.
Introduce Maria Vittoria Lodovichi
per informazioni e iscrizioni fino al raggiungimento di 80 posti disponibili: Maria.vittoria.lodovichi@alice.it
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