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Torna all'elenco24/04/2024
Il grido di dolore degli ultimi
Le recenti segnalazioni di episodi di violenza presso il carcere minorile Beccaria di Milano hanno toccato le corde più profonde del nostro essere non solo come professionisti ma anche come cittadini partecipi di una società che si fonda sul rispetto dei diritti umani.
In qualità di Psicologhe e Psicologi, sentiamo il dovere di esprimere la nostra ferma condanna verso ogni forma di violenza, soprattutto quando essa colpisce i più vulnerabili tra noi, i giovani, già soggetti a limitazioni della propria libertà personale. Lo facciamo nella consapevolezza delle grandissime difficoltà, organizzative ed emotive, di chi lavora in contesti così complessi e per questo riteniamo anche doveroso valorizzare chi in quei contesti opera con passione, dedizione e rispetto.
La popolazione giovanile che abita gli istituti detentivi proviene spesso da contesti familiari difficili segnati da esperienze di abuso, trascuratezza o instabilità, ha vissuto esperienze traumatiche, soffre di disagi psichici ed è proprio per questo che negli istituti dovrebbe trovare un contesto diverso nel quale sperimentare possibilità riparative ai difficili percorsi di vita che ha sperimentato.
È nostro dovere etico e professionale promuovere un approccio che privilegi il recupero e la riabilitazione, in linea con i principi di giustizia riparativa e di promozione del benessere psicologico. Educazione, sostegno, rispetto e la creazione di un clima di fiducia sono infatti gli strumenti più potenti che abbiamo per costruire un futuro migliore per tutti.
In qualità di Psicologhe e Psicologi, sentiamo il dovere di esprimere la nostra ferma condanna verso ogni forma di violenza, soprattutto quando essa colpisce i più vulnerabili tra noi, i giovani, già soggetti a limitazioni della propria libertà personale. Lo facciamo nella consapevolezza delle grandissime difficoltà, organizzative ed emotive, di chi lavora in contesti così complessi e per questo riteniamo anche doveroso valorizzare chi in quei contesti opera con passione, dedizione e rispetto.
La popolazione giovanile che abita gli istituti detentivi proviene spesso da contesti familiari difficili segnati da esperienze di abuso, trascuratezza o instabilità, ha vissuto esperienze traumatiche, soffre di disagi psichici ed è proprio per questo che negli istituti dovrebbe trovare un contesto diverso nel quale sperimentare possibilità riparative ai difficili percorsi di vita che ha sperimentato.
È nostro dovere etico e professionale promuovere un approccio che privilegi il recupero e la riabilitazione, in linea con i principi di giustizia riparativa e di promozione del benessere psicologico. Educazione, sostegno, rispetto e la creazione di un clima di fiducia sono infatti gli strumenti più potenti che abbiamo per costruire un futuro migliore per tutti.
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