Stefano Arienti
Asola, 1961
E' un artista italiano attivo dal 1986 con un lavoro che sin dall’inizio cerca di riutilizzare criticamente le immagini di massa e non modificandole con varie tecniche e modalità. L’artista ha al suo attivo numerose mostre in gallerie, musei e manifestazioni sia italiane come la Biennale di Venezia, MAXXI di Roma, la Quadriennale di Roma ed estere tra cui musei di Madrid, Londra, Boston. Le sue opere si presentano sempre come molto seducenti, in quanto l’artista parte da un materiale seduttivo come riviste, fumetti, poster, copertine di dischi e libri ma, dopo, un’attenta visione ci accorgiamo che i procedimenti da lui adottati per trasformarli in opere d’arte sono sempre corrosivi come cancellatura, strappi, piegature, cuciture. L’artista arriva all’opera attraverso un processo di ferita e cura. Dunque la sua riscrittura è distruzione ma anche un’ancora di salvezza che mette al riparo cose che andrebbero perse nel tempo. Con questo suo modo di operare l’artista affronta temi urgenti e sensibili come quello dell’ecologia o dell’LGBTI+.
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