Damien Hirst
Bristol, 1965
È un artista britannico considerato uno dei più importanti artisti contemporanei. Definito "il re dell'arte contemporanea" e "il bad boy dell'arte” inizia studiando biologia all’Università di Leeds che subito abbandona per iscriversi al Goldsmith College of Art di Londra. Qui stringe amicizia con molti compagni di studi con cui, nel 1987, realizza la mitica mostra Frieze. È una mostra che da vita al movimento della Young British Art, evento che fa di Londra il centro dell’arte mondiale, rubando lo scettro a New York e Parigi. La sua è un’ascesa travolgente che lo porta a esporre ed essere presente, fin da giovanissimo, nelle collezioni di importanti musei e istituzioni, sia pubbliche che private, come la Biennale di Venezia, il Palazzo Grassi e Punta della Dogana di Venezia, il Tate Modern di Londra,  la National Gallery of Schotland, la Fondation Cartier di Parigi e il Museo Archeologico Nazionale di Napoli. Nel 1995 vince il prestigioso Turner Prize. 
Hirst è noto per i suoi lavori provocatori e controversi, opere che spesso esplorano temi come la morte, la religione e la natura grazie a una poetica basata sull'idea che l'arte può essere usata per affrontare i temi più difficili della vita. I suoi lavori sono spesso metafore della condizione umana, e sono un invito a riflettere sulla morte, sulla vita e sul significato dell'esistenza. Hirst ha utilizzato una grande varietà di tecniche e materiali, tra cui la pittura, la scultura, l'installazione, la fotografia, il video e la performance. Alcune delle sue opere più famose sono: i Medicine Cabinet, 1989, scaffali con scatole di pillole, The Physical Impossibility of Death in the Mind of Someone Living, 1991, un squalo tigre conservato in formalina,  Mother and Child divided, 1993, una mucca tagliata a metà con il suo feto, The Heart speaks, 2005, uno scaffale d’acciaio con pillole poggiate sulle mensole, For the Love of God, 2007, un teschio calco di uno umano del XVIII° secolo tempestato di oltre 8601 diamanti. Sono opere spesso criticate per la loro crudezza e il loro cinismo, ma anche elogiate per la loro originalità e capacità di affrontare temi importanti in modo provocatorio e coinvolgente.


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