X PER GARANTIRTI UNA MIGLIORE ESPERIENZA DI NAVIGAZIONE QUESTO SITO UTILIZZA I COOKIES
Questo sito utilizza cookies tecnici e di terze parti per offrirti il miglior servizio possibile. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque suo elemento acconsenti all'uso dei cookie. Per saperne di più, conoscere i cookie utilizzati dal sito ed eventualmente disabilitarli, accedi alla nostra Cookie Policy ACCETTO
Luogo dell'arte 22
PerDlyaBoForKwaFar
Dallo scorso anno, il 2021, forse anche per effetto della pandemia, ho sentito l’urgenza di creare il titolo della mostra commissionatomi dall’OPL (Ordine degli Psicologi della Lombardia) con una concatenazione di preposizioni “Per” in diverse lingue. Questa parola significa movimento a favore di: ecco, allora, svelato il senso di un titolo apparentemente incomprensibile, ma denso di significato.
Infatti, la mostra e più in generale tutta la “Settimana dei Diritti” promossa dall’OPL, sono “Per”, “a favore” della promozione e della tutela dei diritti delle Donne, dell’Infanzia e Adolescenza, della Disabilità, delle persone LGBTQ+, delle persone Migranti e del Fine Vita.
Si tratta di un’idea che rievoca le parole in libertà, o parolibere del movimento futurista, o successivamente, la scrittura sperimentale del Gruppo 63, neoavanguardia che prese il nome dal convegno di Palermo del 1963.
L’anno scorso, sono state scelte le lingue: italiano, esperanto, francese, inglese, afrikaans e tedesco; il titolo era: PerPorPourForVirZum.
Quest’anno, dunque, traendo ancora ispirazione dalle parolibere e da altre tradizioni di libertà espressive, abbiamo deciso di riutilizzare la preposizione “Per” declinata, però, in lingue differenti rispetto all’anno scorso, con la sola eccezione del nostro idioma: l’italiano.
Quindi il titolo della mostra di quest’anno è PerDlyaBoForKwaFar. La scelta di queste lingue, rispetto ad altre, nasce dalla necessità di mettere in evidenza Paesi che, in questo momento, vivono situazioni critiche per i diritti umani come guerre, conflitti e razzismo.
Dunque ciascun “Per” è associato a un particolare ambito dei diritti umani e rappresentato da un/una artista a cui sarà dedicata una sezione della mostra:

Per - italiano - Diritti dell’Infanzia e dell’adolescenza - Maurizio Cattelan;
Dlya - ucraino - Diritti delle donne - Barbara Kruger;
Bo - curdo - Diritti LGBTQI+ - Stefano Arienti;
For - uiguro - Diritti della Disabilità - Jan Fabre;
Kwa - swahili - Diritti dei Migranti - Filippo Berta;
Far - yiddish- Diritti dei Morenti e Fine Vita - Cesare Pietroiusti.

Come sempre, l’arte e gli artisti con la loro poetica riescono ad affrontare questi temi con una tensione simbolica permanente che mette la società di fronte a tali urgenti questioni PerDlyaBoForKwaFar” cui impegnarsi da subito senza rinviare…
Scarica il programma Leggi tutto