Luogo dell'arte 21
PerPorPourForVirZum
PerPorPourForVirZum è il titolo della mostra per la Settimana dei Diritti Umani, proposta dal curatore Giacinto Di Pietrantonio per l’Ordine degli Psicologi della Lombardia.

In questa esposizione virtuale sono esposte opere che trattano tematiche urgenti della contemporaneità e che hanno ricadute anche psichiche sulla nostra vita.

Scegliendo di intitolare la mostra “PerPorPourForVirZum” si è voluto mettere insieme la preposizione “Per” nel senso di “a favore”, declinata in varie lingue (in questo caso abbiamo utilizzato: italiano, esperanto, francese, inglese, afrikaans, tedesco) da cui è venuto fuori qualcosa che ricorda le parole in libertà futuriste.

Si tratta di un gioco linguistico-creativo nato dall’affiancare ognuna delle preposizioni a ciascuno dei diritti umani e al relativo artista. E, considerato che si tratta di un gioco, il titolo non è statico, ma può cambiare se si utilizzano altre lingue, pur continuando a mantenere il medesimo significato.

Se, per esempio, utilizziamo: swahilikwa, turco Için, curdo Bo, danese Til, vietnamita Vi, Maori Koki otteniamo il seguente titolo: KwaIçinBoTilViKoki e così via all’infinito.

Si tratta di una sorta di titolo scioglilingua tipo “Supercalifragilistichespiralidoso” cantata da Mary Poppins come parola magica, una parola chiave, passe-partout per far avverare i desideri, in questo caso, il sostegno dei Diritti Umani.

La scelta “Arte e Diritti” è declinata con questi artisti per le seguenti tematiche: Per - Diritti dell’Infanzia, Bambini e Adolescenti con le opere di Patrizio Di Massimo; Por - Diritti delle Donne, con le opere di Mariella Bettineschi; Pour - Diritti LGBT+, con le opere di Sarah Revoltella; For - Diritti delle persone con disabilità Disabilità, con le opere di Luca Saini; Vir - Diritti delle persone migranti, con le opere di Sislej Xhafa e infine, Zum - Diritti delle persone morenti, con le opere di Simeone Crispino e Stella Scala in arte Vedovamazzei. Sono artisti non prestati a queste tematiche per l’occasione, ma autori che da anni lavorano su questi temi, andando perciò in profondità. L’arte visiva è anche superficie di profondità, in risonanza con quanto dice Il poeta Paul Valéry: “Il più profondo è la pelle.” Ciò vuol dire che il sentire è parte del corpo tutto e la pelle, la pelle visiva in questo caso, è la nostra interfaccia con il mondo, il mondo dei Diritti umani, in questo caso di chi li vive sulla propria pelle.

Giacinto Di Pietrantonio
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